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Chiesa Di San Mattia Apostolo |
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Fu costruita alcuni decenni dopo quella di Santa Sofia diventata insufficiente ad accogliere i fedeli, essendo la zona diventata la più densamente abitata. Comunque le prime notizie risalgono alla visita pastorale del 1598. La chiesa ha subito nel corso dei secoli alcune modifiche. Aveva l'ingresso dal lato occidentale, con annesso campanile sul lato destro. L'attuale ingresso fu aperto nel 1870, in seguito alla collocazione, sull'altarino frontale, dell'affresco della Madonna delle Grazie, estratto dall'omonima chiesa (già Cappella di Santa Sofia). In essa vi si insediò nel 1625 la Congrega laica di Santa Maria della Purificazione e la Confraternita della Dottrina Cristiana aggregata a quella dei catecumeni di Napoli.
Nel 1715 i Governatori fecero costruire il lavabo e nel 1723 l'ipogeo per le sepolture, come si legge sulla lapide situata al centro del pavimento. Il 2 luglio 1910 crollò il soffitto ed il comune, a lavori ultimati, nel 1912, contribuì alla spesa erogando lire 250 a favore degli amministratori della Congrega della Purificazione. La chiesa ancora oggi continua ad essere aperta al culto e a mantenersi con le offerte dei fedeli.
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Palazzo Baronale e dimore dei Baroni |
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Il Palazzo Baronale è situato in Piazza Majone e risale probabilmente al secolo al XV secolo.
I l barone Giovanni Antonio Parisio fece costruire le carceri e la casa Pretoria nel 1653 , come si evince da una controversia con la nostra Università finita davanti alla Regia Camera per i contributi chiesti ed ottenuti dal barone per le predette opere. Altri ampliamenti, sempre sul lato destro, oggi palazzo Majone n.° 48, furono apportati dal barone Carlo de Taxis verso il 1710. Costui, tra l'altro, fece anche sostituire le baracche in legno, dell'antistante piazza-mercato, con quelle attuali in muratura con porticato spagnoleggiante . Il castello normanno fu incorporato da altre costruzioni dai baroni Petra (1728 - 1811) che vi costruirono sul lato sinistro fino al numero civico 22 di corso Vittorio Emanuele, dove costruirono anche una cappella di famiglia intorno al 1750 . Le segrete , invece, del palazzo baronale, situate a 30 metri di profondità, raggiungibili con scalini in pietra di tufo, sono state esplorate dal gruppo archeologico “G. Chianese” e trovate in buono stato di conservazione ad eccezione degli scalini incerti in alcuni punti. Sul retro del palazzo baronale vi era un ampio giardino che subì una prima decurtazione a fine Ottocento in seguito al prolungamento di via Micillo da mettere in comunicazione con via Orologio. Il rimanente giardino da qualche decennio è diventato villa comunale.
Il palazzo baronale, attualmente in ristrutturazione, è stato di recente acquistato dal Comune per collocarvi la biblioteca un centro culturale e villa della Musica. |
Parrocchia S. Maria dell' Arco |
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Probabilmente il primo nucleo abitato si sviluppò intorno alla piccola Chiesa di San Samplicio, di cui si hanno notizie già in un documento di transazione di terreni del 1031. Sulle rovine dell'antico edificio di culto sorge la Parrocchia S.Maria dell'Arco che, costruita nel 1407, fu ristrutturata nel 1740.Divenuta parrocchiale nel XIV secolo, la chiesa fu dedicata alla Madonna dell'Arco, in osservanza alla tradizione che si collega al culto mariano di Sant'Anastasia.
Dell'antico tempio sono rimaste alcune tracce architettoniche. Il campanile è poco discosto dal corpo della chiesa.
All'interno in corrispondenza del primitivo portale, è posto in fondo un altarino del XVI secolo, di epoca anteriore agli altri presenti nel tempio e che probabilmente era l'altare principale della primitiva chiesetta di San Simplicio. La facciata della Parrocchia è ricca di decorazioni in stucco. La chiesa è divisa in tre navate. Lateralmente si apre una successione di altarini. La navata centrale termina nell'arco trionfale che immette nell'abside. Un affresco quattrocentesco, situato in una nicchia, raffigura una Madonna con il Bambino incoronata da due angioletti. Anche il fonte battesimale risale al XV secolo. Sopra l'ingresso è posto l'organo settecentesco. |
Cappellone del Crocifisso |
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Già altare di S. Lucia, poi della SS. Trinità o Spirito Santo, verso la fine del Seicento del Crocifisso, fu voluto dalla congrega del SS. Sacramento agli inizi del Settecento. E' di forma circolare con cupola. Sulla parete destra dell'ingresso, coperta dall'anta della porta, vi è una lapide fatta apporre dalla Confraternita del SS. Sacramento nel 1752, poiché l'Università si era arrogato il potere di eleggerne i Governatori . Nel capellone è allestito un settecentesco presepio donato dalla famiglia D'Aniello alla comunità parrocchiale. |
Chiesa del Purgatorio |
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La Chiesa delle Anime del Purgatorio risale al 1682. Fu edificata su un terreno di proprietà del barone Giacinto Casinmiro Parisio.
La nuova chiesa fu costruita su disegno del Regio ingegnere e tavolario Stendardi che ne diresse anche i lavori. Venne su una chiesa molto semplice: una sola navata, con pianta rettangolare lunga palmi 90 (m. 22,50), larga 40 (m. 10) e alta 50 (m. 12,50); soffitto retto da 14 travi di legno, coperti da controsoffitta in tela, al centro della quale fu collocato il pregevole quadro con l'effigie della SS. Vergine dell'Aiuto delle Anime del Purgatorio, titolare della chiesa; sul lato destro della facciata vi fu annesso il campanile di forma quadrata fino all'altezza della chiesa.
Il culto per le Anime del Purgatorio fu introdotto nel nostro paese e nella provincia nella seconda metà del XVII secolo, per volere del papa Clemente X che concesse le indulgenze plenarie a favore delle Anime del Purgatorio e del papa Benedetto XIII che rese applicabili al suffragio molte devozioni particolari.
Il 29 gennaio 1691, alle ore 21, avvenne la consacrazione della chiesa con messa solenne celebrata dal rev. Alessio d'Alessio, inviato del Cardinale Antonio Pignatelli a cui presero parte il rettore del seminario di Napoli, il rev. Giuseppe Crispino, accompagnato dal nostro concittadino, il neo sacerdote Tommaso Taglialatela e il clero locale. |
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